L’autoclave è un dispositivo utilizzato per svolgere un processo di sterilizzazione di attrezzature, mediante vapore saturo a 121° sotto pressione, per una durata che varia a seconda della dimensione del carico e del suo contenuto.

Inventato nel 1879 da Charles Chamberland, è oggi largamente utilizzato negli studi e nei laboratori di odontoiatria, medicina, tatuaggi, veterinaria, microbiologia, centri estetici e, in generale, in tutti i luoghi in cui è necessario garantire la sterilità degli oggetti utilizzati; il tipo di autoclave e le sue dimensioni variano in base alle attrezzature e ai prodotti da sterilizzare.

Cos’è la sterilizzazione?

La sterilizzazione è un processo che, attraverso il vapore, rende inattivi batteri, spore, funghi e virus che potrebbero trovarsi sulle attrezzature o sugli oggetti, assicurandone la completa disinfezione.

Svolgere questo processo attraverso l’uso del vapore saturo sotto pressione è il metodo più efficace per garantire la completa inattivazione dei microorganismi che si trovano sulle superfici esterne e interne di oggetti destinati all’uso sanitario o similare.

Per questo tipo di attività, è necessario adottare un’autoclave di classe B (che utilizza appunto il vapore saturo), mentre è sufficiente un’autoclave di classe S o N per gli strumenti non usa-e-getta di un centro estetico o di un medico di base, ad esempio.

È necessario che il vapore sia “saturo”, ossia in equilibrio costante tra pressione e temperatura, per far sì che colpisca perfettamente le superfici e che ceda il proprio calore in modo uniforme, riuscendo così a sterilizzarle.

Come funziona la sterilizzazione in autoclave?

Sono quattro le fasi che compongono un ciclo di sterilizzazione in autoclave:

  • Generazione del vuoto: è importantissimo rimuovere l’aria dall’interno dell’autoclave per garantire l’efficacia del processo di sterilizzazione. Questa fase può essere raggiunta in vari modi, tra cui le pulsazioni di vapore, l’espulsione dal basso, una pompa a vuoto. L’aria atmosferica viene quindi pompata fuori dall’autoclave e sostituita dal vapore saturo sotto pressione. Una volta terminata questa fase, occorre chiudere la valvola di vuoto.

  • Riscaldamento: grazie al vapore saturo, ogni minuscolo componente degli strumenti che occorre sterilizzare raggiunge la temperatura necessaria.

  • Sterilizzazione: la fase vera e propria di sterilizzazione ha una durata che varia dalla temperatura raggiunta dall’autoclave e dalla quantità di germi presenti sugli oggetti da sanificare. La durata standard va oltre i 15 minuti a una temperatura di 121°, mentre per garantire la completa sterilizzazione dei prioni (dall’inglese prion, acronimo di PRoteinaceous Infective ONly particle, cioè “particella infettiva solo proteica”, termine che identifica agenti infettivi di natura proteica non convenzionali) occorrono almeno 30 minuti a una temperatura di 132°-134° e una pressione di 3 bar.

  • Raffreddamento: la fase del raffreddamento è l’ultima del ciclo di disinfezione in autoclave.

Scegliere l’autoclave per sterilizzazione: i consigli di MedisanShop

Scegliere la giusta autoclave per garantire la massima sicurezza per la disinfezione degli strumenti utilizzati dipende, naturalmente, dal tipo di attività.

Per la sterilizzazione di strumenti negli studi di dentisti, chirurgi, podologi, tatuatori e nei centri estetici, noi di MedisanShop consigliamo l’autoclave Enbio Steamjet: di classe B, piccola e veloce, con una capienza di 2,7lt., Enbio Steamjet è comoda da utilizzare per le sue dimensioni ridotte e per la rapidità di utilizzo. Permette la sterilizzazione di strumenti sia sfusi sia imbustati in modo immediato e silenzioso, e ne garantisce la sterilità dopo l’uso secondo gli standard più elevati di sicurezza e igiene.

Enbio Steamjet è inoltre molto facile da utilizzare, con touchscreen e possibilità di archiviazione dei dati.

Contatta il team di MedisanShop per altri consigli sulla giusta autoclave per sterilizzazione da scegliere in base alle tue necessità.