FERRI CHIRURGICI: GUIDA ALL'ACQUISTO - Medisanshop.com

Esiste una vasta gamma di ferri chirurgici, destinati all’uso esclusivo da parte di personale medico specializzato. Risulta di primaria importanza conoscere ogni strumento nello specifico, sia dal punto di visto costruttivo che funzionale.
Comprendere nel dettaglio il loro impiego nelle varie fasi di un intervento chirurgico permette al professionista di poter contare sulla massima funzionalità ed affidabilità durante lo svolgimento della propria attività lavorativa.
Solo il perfetto equilibrio tra questi due fattori può contribuire ad un miglioramento continuo delle proprie performance.

Ferri chirurgici nomi e descrizione: nomenclatura
La nomenclatura degli strumenti chirurgici è strutturata secondo determinati modelli e il principio di assegnazione di un nome può variare in base a molteplici fattori, ad esempio:

• una descrizione delle azioni che compie (per esempio, bisturi, emostatico),
• il nome del suo inventore (per esempio, la pinza Klemmer),
• il nome scientifico dell'organo relativo al tipo di intervento chirurgico (ad esempio, un tracheotome è uno strumento utilizzato per eseguire una tracheotomia).

La nomenclatura è molto importante poiché ci fa comprendere gli strumenti che vengono allestiti sul carrello chirurgico.
Un’ottima organizzazione consente di mantenere un ordine vero e proprio della strumentazione e al contempo un ordine mentale relativo all'intervento in esecuzione.
Adesso analizzeremo le diverse categorie di strumentazione:

1. Strumenti chirurgici taglienti
Sono considerati tali, tutti quegli strumenti impiegati per l’incisione e per la
sezione di tessuti e tegumenti.
I principali strumenti appartenenti a tale genere sono indubbiamente i bisturi e
le forbici.

a) Bisturi
Utilizzati principalmente per l’incisione cutanea, sono utilizzati anche per incidere o sezionare tessuti molli, visceri o vasi.
Ne esistono diversi, suddivisi in base all’impugnatura, dimensioni, lunghezza e forma.
Le impugnature di bisturi pluriuso attualmente usate in chirurgia appartengono al tipo Bard-Parker, su cui sono inserite diverse numerazioni di lame.
Le lame si differenziano per forma e taglio: possono essere panciute (utilizzate principalmente nelle incisioni cutanee), lanceolate (utilizzate per le incisioni ascessualie) ed a punta.

b) Forbici
Si differenziano tra loro per forma, lunghezza, robustezza ed angolatura.
Utilizzate per la dissezione di tessuti, vasi, visceri ed il taglio di fili di sutura e presidi.
Le forbici sono uno strumento da taglio e possono avere lunghezze diverse (16, 20, 24 cm) per agire a profondità differenti. Possono essere rette o curve ed avere tipologia differente di lama, tra le quali troviamo punte alterne, smusse o acute.
Vengono impiegate per sezionare strutture anatomiche robuste e per tagliare i fili di sutura od altro materiale.
Data la delicatezza della lama, non devono essere impiegate per usi impropri o per tentare di tagliare strutture che richiedono strumenti più specifici (fili metallici).

2. Pinze
Le pinze si possono classificare in 4 categorie:

a) Pinze da dissezione: si dividono, a loro volta, in pinze chirurgiche, pinze anatomiche, pinze vascolari o atraumatiche e pinze per coagulare.
Possono variare la loro lunghezza e sono disponibili corte, medie, lunghe e lunghissime, in base alla profondità dell’intervento chirurgico.

b) Pinze da presa: sono quegli strumenti chirurgici caratterizzati da un’impugnatura ad anelli, dalla cremagliera dalla punta a morso distinto a dentellatura o a zigrinatura.
La loro funzione principale è quella di poter afferrare e trazionare i tessuti con azione atraumatica e a scarso effetto lesivo del morso.

c) Pinze emostatiche: caratterizzate da un’impugnatura ad anelli, si differenziano per emostasi temporanea e definitiva. Possono avere diversa lunghezza: baby, corti, medi, lunghi, lunghissimi ed inoltre sono distinti in curvi e retti.
Una delle pinze emostatiche più apprezzate, è sicuramente la pinza Klemmer, facente parte dei ferri chirurgici Klemmer.
Il suo pregio riside nella qualità costruttiva e nella portabilità, grazie alle sue dimensioni ridotte (la misura più piccola parte da 14 cm).

d) Pinze fissateli: sono degli strumenti adoperati per il fissaggio della teleria pluriuso nella preparazione del campo chirurgico in sala operatoria. Se ne distinguono vari tipi, i più comuni sono le pinze fissateli di Backhaus e le pinze fissateli di Bernhard.

3. Divaricatori
Si suddividono in divaricatori retrattori e divaricatori autostatici e di entrambe le categorie se ne trovano di svariate forme, misure e meccanismi.
La loro funzione è di ottenere un’esposizione favorevole del campo operatorio.
I divaricatori retrattori sono maneggiati da assistenti del capo equipe, mentre i divaricatori autostatici mantengono autonomamente la posizione impostata.

4. Porta Aghi
Sono strumenti necessari in chirurgia per la sutura manuale con ago, caratterizzati da impugnatura ad anelli, cremagliera, corpo e morso.
Hanno lunghezza, peso, robustezza e dimensioni del morso differenti secondo la profondità addominale, il viscere, la robustezza dei piani e il tipo d’ago.
La particolare scanalatura del morso consente la tenuta dell’ago.
Si è solito distinguerli in: portaghi delicati, portaghi intestinali, portaghi da parete e da cute.

Lo strumentario chirurgico che abbiamo appena analizzato, rappresenta solo una parte di tutti quelli disponibili sul mercato, ma risulta essere una funzionale suddivisione, in modo tale da poter fare chiarezza su questa tipologia di strumenti.
Non bisogna mai dimenticare che sono strumenti che necessitano di una particolare cura, poiché una cattiva manutenzione può farli deteriorare rapidamente.
I ferri chirurgici possono essere puliti in apposite vasche ad ultrasuoni o in semplici vaschette per sterilizzazione, anche se il metodo di sterilizzazione raccomandato è quello a vapore in autoclave. Risulta banale sottolineare che, ovviamente, gli strumenti chirurgici che presentano segni di corrosione devono essere eliminati immediatamente e sostituiti con dei nuovi.